Rosa Chiodo (cantante)
Napoli
1.6.2022
Intervista di Gianfranco
Gramola
“Vorrei ringraziare ogni singola persona
che mi ha dato la possibilità di poter fare un passo avanti”
Rosa Chiodo nasce a Napoli il 14. 3. 1982 e a
soli 6 anni comincia a cantare in chiesa dove passa intere giornate della
settimana solo per poter cantare ad
un microfono accompagnata da un organista. Ed è proprio durante
una delle tante domeniche che viene avvicinata da un insegnate di canto
che intravede in lei una predisposizione e si offre di seguirla gratuitamente
per 7 anni. Rosa accetta con entusiasmo. Più avanti, alcuni amici, a sua
insaputa la iscrivono ad un concorso canoro cittadino. Rosa sale sul palco e
vince e da li decide di non
abbandonare mai più la più grande
passione della sua vita.
Nel 2013 vince il “Premio Nazionale Mia
Martini”.
Nel 2014 partecipa al “Festival della
Canzone Italiana di New York” come rappresentante della nostra nazione.
Nel
2015 vince il premio della critica al “Festival di Napoli” con il brano
inedito ‘Si Vo Dio’ scritto dal Maestro Salvatore Palomba (paroliere e poeta
storico di Sergio Bruni) e Gennaro Alfieri (compositore e direttore
d’orchestra).
Nel
2015 apre i concerti di Eugenio ed Edoardo Bennato, Fausto Mesolella, Marco
Masini.
Nel
2016 torna al “Festival di Castrocaro” e si aggiudica il premio
Radio/Critica.
Nel
2019 vince il Premio “Per sempre Scugnizzo”.
Nel 2019 realizza un provino per una
struggente versione di “Vasame” che ottiene ottimi riscontri sulle
piattaforme digitali e che poi viene inserito nella colonna sonora del film
“Napoli Velata”di Ferzan Ozpetek nella versione cantato dalla bravissima
Arisa.
Intervista
Il 3 giugno esce il tuo singolo
“Famme capì”. Cosa c’è da capire?
Bisogna capire che l’amore non chiede mai
di rinunciare a se stessi, quindi bisogna essere se stessi e amarsi per quello
che si è. Questo è un po’ il riassunto della canzone.
Ho letto che ti ha prodotto Peppino Di
Capri. Come l’hai conosciuto e com’è nata la vostra collaborazione?
Peppino Di Capri l’ho conosciuto in una
festa comune dove io cantavo con la mia band e lui era tra gli invitati. In quel
periodo stavo lavorando ad un progetto discografico nel quale c’era una cover
del 1958 “Nun è peccato”, uno dei suoi più grandi successi. Era in fase di
lavorazione e gliel’ho fatta ascoltare e dopo l’ascolto, con mia grande
sorpresa, rimase particolarmente colpito, anche dall’arrangiamento. Iniziò da
subito questa collaborazione e da questa opportunità nacque l’idea di
duettare con uno dei big più grandi della musica italiana. Fu una grande
soddisfazione e nacque anche la voglia del maestro di produrmi e arrivare a
“Famme capì”.
Questa estate porterai in giro per
l’Italia le tue canzoni?
Si, abbiamo uno spettacolo dal titolo
“Cenerentola è nata a Napoli”. Questa favola è stata scritta da
Giambattista Basile, un poeta napoletano. “Cenerentola è nata a Napoli” è
il titolo anche del disco e di
questo spettacolo, con la regia di Paolo Caiazzo e abbiamo messo in scena
musica, poesia e monologhi, attraverso la quale raccontiamo con la scelta di
brani di repertorio di classici napoletani, ma anche contemporanei, un po’ la
vita popolare.
Com’è nata la passione per la musica?
Non ho artisti in famiglia e la passione per
la musica nasce dalla necessità di cantare, perché cantavo ancora prima di
parlare (risata). Poi successivamente è arrivata la consapevolezza che poteva
diventare un lavoro.
Con quale mito musicale sei cresciuta?
Io ho sempre ascoltato musica d’autore e
comunque sicuramente il repertorio e il patrimonio della cultura italiana e
della musica napoletana ha influito moltissimo, senza escludere gli ascolti di
ogni tipo e genere di musica.
Sei autrice delle tue canzoni. Quale
metodo usi, scrivi prima il testo e poi la musica o viceversa?
Dipende. Solitamente nasce tutto insieme,
anche se può nascere prima la musica e poi le parole. Dipende dal momento e
dall’estro.
Da buona napoletana, prima di una esibizione,
hai un rito scaramantico?
No, non ne ho.
Dopo una esibizione tempi più il giudizio
della stampa o del pubblico?
Se le critiche sono costruttive e mi aiutano
a migliorare, le ascolto tutte volentieri. Quindi ben vengano.
A quale canzone sei molto legata?
Sono legata un po’ a tutte le mie canzoni
perché scelgo quelle con le quali ho un colpo di fulmine, altrimenti non le
canto. La scelta di ogni singolo brano ha un suo perché. Tra le diverse che ho
cantato ci sono alcune che mi hanno dato molta soddisfazione, ma alla fine le
canzoni mi piacciono tutte.
Se ti dico Pino Daniele, cosa mi dici?
Ti dico che è stato e sarà sempre un
grande. Non c’è altro termine.
Quanta Napoli c’è nelle tue canzoni?
C’è tanta Napoli. La mia città incide
tantissimo nelle mie canzoni ed è una fonte di ispirazione inesauribile.
Quali sono le tue ambizioni?
La mia ambizione è fare musica. Poi
ovviamente gli obiettivi vengono strada facendo.
A chi vorresti dire grazie?
Un grazie sicuramente a chi mi da dato
l’opportunità di crescita e a chi mi ha aiutato professionalmente. Vorrei
ringraziare ogni singola persona che mi ha dato la possibilità di poter fare un
passo avanti.